Garlando L., Per questo mi chiamo Giovanni

La nostra storia si svolge a Palermo, dove un bambino di nome Giovanni è alla ricerca della storia del suo nome e di quella del suo peluche. Lui a scuola vive una situazione un po’ mafiosa, perché un bullo di nome Tonio gli chiedeva soldi per la merenda. Una volta successe che un bambino cadde dalle scale e si ruppe il braccio a causa di Tonio.

Tutti per paura stanno zitti. Omertà…

Un giorno il suo papà decise di portarlo in giro per la sua città e raccontargli la storia di un grande magistrato che ha combattuto con coraggio e impegno la mafia. Era Giovanni Falcone… soffriva del suo isolamento, era consapevole che era in pericolo, ma non si scoraggiò. La mafia è una grande organizzazione di persone che vogliono solo soldi e li ottengono ricattando la gente (esempio: se non mi dai i soldi, ti faccio saltare il negozio). Alla fine del racconto si scoprirà perché il suo pupazzo non ha le zampe e perché il bambino si chiama Giovanni.

Il personaggio più bello

Il personaggio che ci ha colpito di più è Giovanni Falcone perché aveva paura come tutte le persone, ma nonostante questo ha avuto il coraggio di scegliere di andare avanti con il suo lavoro anche se era pericoloso. Si è sacrificato per darci un futuro migliore senza mafia, rinunciando alle sue libertà. Il suo impegno ha dato delle tecniche importanti alla polizia di oggi. Giovanni aveva capito che bisognava partire dagli assegni, dandogli un ordine, per capire i traffici illeciti.

La pagina più bella

La sera papà mi ha detto: “Non te l’ho mai raccontato. Il giorno che sei nato, è entrato dalla finestra un coniglio bianco…” Ho rincorso papà per tutta la casa, lui è inciampato in un vaso e non vi dico gli urli di zia Nuccia… Sarò anche un coniglio, ma intanto ho liberato la mia classe dai tentacoli del polipone. E so che Giovanni è fiero di me.

Queste parole ci sono piaciute perchè ci ha colpito l’immagine del coniglio bianco che entra nella stanza  in cui sta nascendo il piccolo Giovanni. Il coniglio rappresenta la paura, ma in realtà Giovanni è diventato consapevole che le ingiustizie vanno spiegate. Giovanni ha avuto il coraggio di affrontare Tonio, il “polipone” della classe. Rinunciando al silenzio, Giovanni si sente finalmente libero e più forte.

Le nostre impressioni…

Questo libro ci ha colpito perché ci ha insegnato che la mafia si può sconfiggere anche da bambini e che non bisogna mai perdere la speranza. Da piccoli è importante prendere esempi da adulti positivi e corretti, per questo è fondamentale l’educazione. La scuola e la famiglia sono i nostri punti di riferimento per crescere e tutti noi possiamo sempre scegliere le strade giuste e le parole belle e gentili. Non bisogna perdere la speranza per sconfiggere le prepotenze.

Parole belle e parole nuove…

Abbiamo scelto la parola PROCESSO da mettere nelle parole nuove; non conoscevamo il suo significato. Abbiamo fatto delle ipotesi: PROCEDURA, percorso, riunione, è una cosa, azione, decisione. Poi, successivamente, ci siamo accorti che la parola PROCESSO ha un significato che si avvicina di più alla parola PROCEDURA perché abbiamo cercato sul dizionario e ci ha dato questa definizione:

serie di attività con le quali si verifica la verità sui responsabili di un reato.

SCORTARE vuol dire secondo noi: stare con lui, ACCOMPAGNARE, PROTEGGERE, difendere. Definizione del dizionario:

accompagnare qualcuno per difenderlo.

E adesso… le parole belle!

Pace: abbiamo scelto la parola pace perché fa capire alle persone di essere gentili con gli altri.

Insieme: abbiamo scelto la parola insieme perché è bello stare con gli amici.

Onore: abbiamo scelto la parola onore perchè è bello sentirsi rispettati.

2 Risposte a “Garlando L., Per questo mi chiamo Giovanni”

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