V. Conti, Archimede lo scienziato che difese Siracusa

Archimede è nato nel 270 a.C a Siracusa, vive con il suo schiavo Neilos e il suo amico re. Vi consigliamo questo libro perchè è avventuroso e divertente.  Ci piace perchè Archimede è avventuroso e ha passato tante avventure. Con qualche guerra e un po’ di divertimento, ve lo consigliamo tantissimo: ricordatevi di leggerlo!

La carica dei 100 podcast – Archimede lo scienziato che difese Siracusa

Autori dei testi: i bambini della classe VB

Musiche: Minuetto di Bach, al pianoforte Raffaella.

INDIZI SULLA STORIA

Questa storia parla del grandissimo scienziato di nome Archimede. Vi chiederete di chi stiamo parlando? Ve lo spieghiamo subito! Archimede era uno scienziato di Siracusa che visse anche alcuni anni in Egitto, per studiare. Però dovette ritornare a Siracusa per combattere la guerra con il suo paese. Archimede fu utilissimo per le guerre contro i Romani, infatti costruì un sacco di invenzioni per combatterli. Al suo fianco c’era sempre il suo amico Neilos (era anche il suo schiavo) che lo aiutava nei momenti più difficili, Archimede senza di lui non avrebbe creato alcune invenzioni che conosciamo adesso. A scuola, in Egitto, conobbe tante persone fra cui Gaio Emilio che gli rubò alcuni progetti delle sue invenzioni. Grazie all’aiuto dei suoi amici riuscì a superare anche questi momenti. Gaio Emilio era una spia Romana che rubò il famosissimo progetto della catapulta che era uno strumento che serviva per la guerra. Archimede incontrò anche delle difficoltà leggendo il libro capirete quali…

IL PERSONAGGIO PIU’ BELLO     

Ciao! Oggi apriremo la porta che nasconde il personaggio storico che ci ha colpito di più per una delle sue VIRTU’: ecco a voi il re siracusano Ierone.

La qualità che ci ha colpito maggiormente è il suo saper ascoltare e migliorare le idee di Archimede, infatti era un grande amico dello scienziato.

Archimede fu uno studioso molto logico e conosciuto che nacque e visse a Siracusa. Così conoscendo il suo sovrano, appunto Ierone, lui migliorò idee facendole amare dal popolo. Le sue capacità erano ottime e da grande amico.

Fu un grande colpo quando morì, per Archimede e per il popolo fu come se avessero perso una parte di se stessi. Era il 215 a.C., nel bel mezzo della seconda guerra punica.

Abbiamo scelto questo personaggio perchè ci ha fatto provare tante emozioni: la sua lealtà ci ha fatto comprendere la vera amicizia; l’emozione di perdere qualcuno che hai a cuore ti fa sentire affranto, come se una parte di te mancasse. Gli amici sono un dono da non sprecare per azioni inutili, quelli veri ti fanno sentire completi e felici stando solamente insieme a loro…

LA MENTE DI ARCHIMEDE

Archimede oltre ad essere uno scienziato era un inventore che ideava armi potenti per la guerra. Adesso vi spiegheremo le armi più usate, più famose ma soprattutto più creative. Ecco le armi:

BALESTRA: la balestra di Archimede è un’arma usata nell’antichità per lanciare frecce. Però Archimede ha voluto allungarla facendo in modo che le frecce andassero il più lontano possibile.

SPECCHIO: Archimede  usò lo specchio per combattere contro i romani. Il funzionamento era di mettere tre specchi  vicini e direzionarli sulle barche nemiche. Con il riflesso del sole le navi, essendo di legno, prendevano fuoco. Così Archimede vinse la guerra di Siracusa.

Lui, come detto in precedenza era pure uno scienziato che scoprì il galleggiamento.

IL GALLEGGIAMENTO : qualsiasi oggetto che mettiamo nell’acqua galleggia perché riceve una spinta verso l’alto proporzionale al peso e alla superficie occupata.

LA PAGINA Più BELLA

Nei giorni seguenti, Neilos si dimostrò un segugio formidabile. Era sempre alle costole di Gaio Emilio. L’impareggiabile schiavo venne così a sapere dove abitava il romano, dove consumava i pasti, chi erano i suoi amici. Però, niente in queste scoperte gli fornì prove della sua colpevolezza. Archimede non poteva accusarlo.

– Ci ho pensato a lungo- gli disse Neilos un giorno.

– Ricordi che la sera precedente al concorso gli ibis di Licida hanno strillato all’improvviso?

–  E’ vero.

– Credo che le cose si siano svolte cosi: Gaio Emilio si è nascosto in giardino quando ha visto che la tua camera era vuota, vi è saltato dentro dalla finestra. Probabilmente in quel momento gli ibis si sono svegliati, in preda alla paura, hanno strillato. Mentre noi eravamo a cena, lui ha copiato la tua dimostrazione.

L’ha studiata durante la notte e il giorno dopo ha vinto il concorso.

-In effetti, Neilos – esclamò Archimede, – potrebbe essere successo proprio così. Ma noi possiamo dimostrarlo?

L’altro sospirò: – Non lo so- ammise.

– Prima o poi, però, Gaio Emilio farà un passo falso e ti giuro che io sarò lì a sorprenderlo.

Trascorse quasi tutto il mese lunare di Gamelione senza novità, finchè un giorno Neilos arrivò di corsa in biblioteca, dove Conone e Archimede stavano studiando. Aveva il fiato grosso e dovette calmarsi prima di riuscire a parlare.

– Ho seguito Gaio Emilio nella mensa- bisbigliò – e ho visto che ha iniziato a scrivere una lettera. A un certo punto si è alzato ed è uscito, lasciando l’epistola sul tavolo. Io mi sono avvicinato per leggere…

– Non si legge la corrispondenza degli altri- lo redarguì Archimede.

A noi sono piaciute queste due pagine perché Archimede riesce a risolvere intrighi con la logica, come l’enigma della corona di metalli e la ricerca del colpevole dei furti delle sue invenzioni.

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